Di cosa si tratta?
Ho appena letto un affascinante paper di ricerca su un progetto studio dell’Università Roma Tre che combina archeologia musicale, tecnologia e storytelling: Gli Etruschi e la musica, un progetto interdipartimentale di ricerca Inclusive Memory, cofinanziato dell’Università degli studi Roma Tre nel programma Call4ideas. Il progetto è stato realizzato nell’anno scolastico 2019/2020 e ha coinvolto classi di scuola primaria in un percorso di scoperta del patrimonio musicale etrusco.
Qual è stato il ruolo delle tecnologie 3D nell’educazione museale sulla musica etrusca?
Le tecnologie 3D, in particolare la riproduzione di strumenti musicali etruschi, svolgono un ruolo significativo nell’educazione museale, in quanto consentono:
- la manipolazione reale o virtuale: L’Object-based Learning (OBL) permette di indagare, osservare, trarre significati e immaginare storie attraverso la manipolazione di oggetti artistici o loro riproduzioni 3D;
- sviluppo di competenze: vengono sviluppate capacità di osservazione, analisi, metacognizione, pensiero critico e problem solving. Inoltre, si favorisce la cooperazione e l’interazione tra i partecipanti, promuovendo l’inclusione anche di persone con disabilità;
- innovazione didattica: L’uso delle risorse digitali nell’educazione al patrimonio rappresenta una sfida di innovazione, ampliando gli ambiti di integrazione e di efficacia delle tecnologie e sviluppando metodologie didattiche potenziando l’apprendimento;
- maggiore consapevolezza: Le competenze acquisite tramite il patrimonio materiale e immateriale, specialmente quelle trasversali, facilitano una maggiore consapevolezza della realtà, un approccio critico agli eventi e un ruolo attivo nella società.
Quali test sono stati utilizzati per valutare il progetto?
Il progetto ha utilizzato 2 test per valutare l’impatto del patrimonio artistico-musicale etrusco e la manipolazione di oggetti 3D sullo sviluppo delle 4C skills (Comunicazione, Collaborazione, Pensiero Critico e Creatività):
- test sul pensiero divergente: questo test mirava a verificare la competenza di creatività. Agli alunni venivano presentati i nomi di tre oggetti e veniva chiesto loro di individuare tutti i possibili usi che conoscevano. La valutazione si basava su tre indici: fluidità, flessibilità ed elaborazione. I risultati hanno mostrato un miglioramento nei livelli di fluidità ed elaborazione dopo la partecipazione al progetto;
- test sulle competenze di Comunicazione, Collaborazione e Pensiero critico: questo test prevedeva la divisione della classe in gruppi, a cui veniva chiesto di realizzare degli strumenti musicali con materiali di riciclo. L’attività è stata valutata tramite griglie osservative basate sul KSAVE model. I risultati hanno indicato un miglioramento in tutte e tre le competenze, con un aumento significativo nella competenza di comunicazione.
Conclusioni
- promuovere lo sviluppo di competenze trasversali
- favorire la cittadinanza attiva
- l’inclusione sociale culturale in contesti scolastici multiculturali.