Carosello, lo storytelling di Renato Carosone, musicista umanista e innovatore.

Lucio Pellegrini ha diretto il film-TV sulla vita di Renato Carosone (interpretato dal giovane Edoardo Scarpetta), in occasione del centenario della nascita e ispirato dal libro biografico Carosonissimo scritto da Federico Vacalebre.



Ne emerge il racconto di uomo semplice che esplode, oltre al talento musicale e canoro, grazie a due soft skill (come si definirebbero oggi):

  • il valore delle relazioni umane (scegliere le persone giuste, fare “rete”, accogliere l’altro, investire sul talento dei colleghi);
  • il fiuto “visionario” per l’innovazione (il jazz, la multiband, il sincretismo lessicale italo-america-partenopeo) e la sperimentazione con le “nuove tecnologiche” del suo tempo (la chitarra elettrica, la nascente Rai TV).

Carosone era stato in grado di analizzare il proprio pubblico e i gusti delle persone: aveva capito che la gioia è un’emozione, ma prima ancora un bisogno umano, da Nord a Sud dell’Italia e oltreoceano.

Carosone aveva rivisitato le storie e gli stereotipi dei propri luoghi, della Napoli post guerra, ha arricchito il proprio prodotto con continue contaminazioni.
Alla fine, l’artista decise di terminare la propria ambizione solo per un motivo: (ancora una volta) le relazioni umane e la famiglia.