In questo articolo ti darò degli spunti di riflessione e di analisi per progettare la narrazione del mare.
Segui l’indice:
- Il mare è Storia o amicizia?
- Il mare è leggenda o verità?
- Il mare è paura o voglia di esplorare?
Il mare è storie o amicizia?
Il mare è Storia.
Puoi raccontare il mare come testimone muto degli eventi perché lui ha vissuto la Storia e tutte le storie del mondo. Sono conservate nelle sue onde e sui suoi fondali, insieme ai tesori e ai relitti della tecnologia umana. Il mare ha ascoltato tutto quello che l’uomo gli ha raccontato e tutto quello che si è raccontato, dalla notte dei Tempi.
Tra queste storie non ci sono solo guerre, rivoluzioni, amori o tradimenti: c’è anche la tua storia personale, quella che gli hai raccontato ogni volta che ti sei affacciato a lui e hai pianto, sorriso, sperato.
Il mare è amicizia.
Puoi raccontare il mare come se fosse il tuo migliore amico. Lui è un millenario abbraccio di consolazione, è un infinito bacino di amicizia, è un perfetto consigliere. Il mare non ti giudica, è lì, ti ascolta, ti aiuta a riflettere.
Il mare è leggenda o verità?
Il mare è leggenda.
Se vuoi raccontare una storia in cui c’è il mare, ma le fonti scarseggiano, almeno puoi dare voce alla leggenda. La probabilità di ciò che è accaduto viene affidato alle correnti marine e ai profondi abissi, con la collaborazione del vento.
“Si dice” e “si racconta”, “si interpreta” e “si ipotizza”, “si ricorda” e “si tramanda”, ma non si ha certezza. Il mare stesso potrebbe essere leggendario.
Il mare è verità.
Puoi raccontare che il mare abbia visto e sentito tutto, che solo il mare sa, come del resto anche il cielo. Il mare assorbe e memorizza. Se cerchi la soluzione per il caso più misterioso, il mare sarà il tuo detective più affidabile.
Il mare fa paura o stimola la voglia di esplorare?
Il mare incute paura.
Puoi raccontare il mare come nero, buio, infinito, enorme, muto, senza pietà.
Il mare è pericoloso, se non lo conosci bene, e ti può travolgere. In mancanza di riferimenti e di rotte navigabili, sei perduto. Rischi l’abisso, persino la morte. Un attimo prima ti sorride e ti culla, l’attimo dopo si alza in piedi e ti inghiotte tra le onde.
Il mare stimola la scoperta.
Puoi raccontare il mare che ti apre la mente e ti suscita la curiosità nel cuore: sei solo tu, l’orizzonte e il mondo intero da esplorare.
I tuoi strumenti saranno una carta geografica, un timone, una vela, una bussola, entusiasmo ed eccitazione. Il mare ti conduce ai confini delle terre delle umanità. Tanto è disteso il mare, tanto durerà il tuo viaggio.
Prova a utilizzare questi spunti narrativi nelle tue visite guidate o nel tuo progetto di comunicazione culturale.