Di cosa si tratta?

È un festival internazionale per la salvaguardia di giochi e sport tradizionali di strada. Si tiene da 20 anni a Verona ed è aperto a ogni fascia di età. Il suo scopo è far rivivere la tradizione ludica storica e diffonderne la memoria. Alcuni giochi sono Bala créela, il Cacio al fuso, la Ciäräméla, la Corsa con la cannata, il Gioco delle noci, la Rouotta, i Trampolieri.

Qual è il premio ricevuto è perché è importante?


Il Tocatì ha ricevuto il riconoscimento mondiale Unesco in occasione del il XVII Comitato per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, e in particolare è stato riconosciuto (e iscritto) come
buona pratica di salvaguardia per l’umanità
(alla faccia di chi pensa che giocare sia inutile, anche da adulti!)
Il suo valore sta proprio nello scambio e nel dialogo tra popoli e culture, anche intergenerazionale.
Insomma il gioco è un fattore sociale di pace e di crescita.
Curiosità: tocatì deriva dal dialetto toca a tì, cioè tocca a te.
L’orgoglio di questa tradizione e della notizia sta proprio nella valorizzazione del gioco analogico in un mondo sempre più tecnologizzato.
Secondo te questa notizia, su cosa può far riflettere?
Un festival della memoria del gioco, cosa potrebbe ispirare ai tanti gamer e game designer digitali di oggi?
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