Mi raccomando, fai così… stammi a sentire… ascolta le buone maniere… prendi questa abitudine…”. Ahhh… le nonne! Distributori di buone pratiche di vita.

È da loro (e dalla mia in particolare) che traggo ispirazione per questo post dedicato alle sane abitudini di lavoro, di vita e di organizzazione che mi impegno a mettere in pratica ogni giorno, o quasi.

1. Allena la memoria!

Giochi di numeri e di parole, date, luoghi geografici, ricorrenze, esercizi di scrittura, poesie, filastrocche, associazioni mentali, riferimenti e punti di orientamento, osservazione e identificazione. Quando hai a disposizione molti dati intorno a te, poi utilizzarli per allenare il cervello a essere prestante e veloce.

Tu quale usi?

2. Bevi molto e dormi bene!

Due litri di acqua al giorno: sì o no?

Nella mia esperienza di allenamento per la palestra, ho ascoltato pareri discordanti. Sicuro è: meglio acqua che bevande gasate.

Per il dolce dormire è lo stesso dilemma: son sempre valide le magiche otto ore? Dipende dall’età e dallo stile di vita, ma per un corpo in forma e pieno di energia meglio non scendere al di sotto delle sei ore. Certo è che dormire ristora mente e corpo, e quando si ha bisogno di un veloce recupero nell’arco della giornata, 30 minuti sono l’ideale. Non di più.

3. Alzati e passeggia, fai sport!

Se il tuo lavoro è parecchio sedentario, alzati… te lo ripeto, alzati! Ehi, ti ho detto: ALZATI! Cammina, passeggia, allenati, percorri una minima distanza di 10 mila passi, ma non stare fermo. Passeggiare scarica tensioni, tossine, pensieri e grassi. Rimette in circolo ossigeno e resetta il cervello.

Pratichi già uno sport? Meglio!

Se non lo pratichi, mia nonna ti direbbe: E a chi aspetti?! Trova la motivazione personale per dedicare 2 giorni alla settimana alla cura del tuo corpo. Non si tratta solo di estetica (e non ci sarebbe nulla di male, anzi!), è soprattutto una questione di salute fisica e di prevenzione di disturbi, malattie, complicazioni e ogni altra noia dietro l’angolo.

F-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e: inserisci sempre sessioni di riscaldamento, stretching e posturale

Non vale il percorso letto-frigo-condizionatore… eh no.

4. Sii semplice!

Nel parlare.
Nello spiegare.
Nella comunicazione.
Nella gestione.
Nelle azioni.
Nei pensieri e nelle parole.
Nei gesti.
Nei concetti e nei contenuti.
Nel design e nella scrittura.
Nel progettare e nel costruire.

Non modesto o superficiale, ma la nonna dice: Semplice, uagliò!

5. Porta a termine poche cose

Che siano buone e utili, specifica la nonna, contro la dispersione delle energie, della fatica e della concentrazione.
Io mi anticipo una to-do-list in base alla priorità e all’importanza dei progetti. Ti confesso: la tentazione di includere tutto è sempre insidiosa.

Per ottenere produttività la sfida è comprendere quali siano i punti essenziali del momento e lavorare su quelli fino alla loro conclusione.

Tu che metodo usi per raggiungere l’obiettivo?

6. Consulta la tua agenda e rispetta l’ordine del giorno!

Questa è una chimera: rispettare l’ordine del giorno (odg).

Ci vuole calma e sangue freddo? Ci vuole grande concentrazione nell’evitare di aprire millemila altre finestre e attenersi alla tabella di marcia, ma si sa la vita è imprevedibile e l’ansia ci assale. Dovremmo delegare o rimandare, sterzare, frenare, accelerare, evitare distrazioni, saper temporeggiare, frenare gli impeti e gestire il tempo… il tempo, amico-nemico!

Le vittorie sono poche? Poco male, l’importante è l’allenamento. Lo dico prima a me stesso (pat pat sulla spalla).

Rispetti il tuo odg? Come ci riesci?

7. Fai qualcosa, adesso!

L’immobilismo nuoce gravemente alla produttività.

Ogni giorno possiamo fare qualcosa, mettendo da parte se, ma, però, forse. Che sia l’invio di una email, la candidatura a un concorso, la richiesta di un’informazione, la risposta a un quesito, la bozza di un progetto, la prova di un esperimento, la scelta tra opzioni.

L’importante è agire, avviare un meccanismo e vedere poi fin dove si potrà arrivare. Forse, lontano. Molto lontano.

8. Delega, se ti è possibile!

Anche il collaboratore, il collega o l’altro ufficio hanno talento e possono aiutarti a gestire meglio il processo di ideazione, realizzazione e promozione di un prodotto/servizio.
In questo modo si struttura una filiera che è meglio di quanto possano fare tutti gli Umpa-Lumpa del mondo, e si possono raggiungere gli obiettivi con maggiore velocità e qualità.

IMPORTANTE: Non fare il “furbino”, delegare non vuol dire sobbarcare di lavoro gli altri, scappattorsela dalla proprie responsabilità, scaricare a chi non ha competenze adeguate o non gli spetta.

E tu riesci a delegare?